Maggio, mese della biodiversità 🌱
Come il tuo carrello della spesa può salvare la biodiversità e il pianeta
Forse avrai notato che newsletter arriva con un giorno di ritardo rispetto al solito, ma c’è un motivo.
Oggi, 22 maggio, è la Giornata Mondiale della Biodiversità.
Sembra qualcosa di lontano, che riguarda foreste pluviali e animali in estinzione... ma in realtà ci tocca molto più da vicino di quanto possiamo immaginare ma la biodiversità è ciò che rende viva e resiliente la natura.
È l’insieme delle piante, degli animali, dei microrganismi e degli ecosistemi che li ospitano. E quando parliamo di biodiversità alimentare, parliamo della varietà di semi, ortaggi, frutti, legumi, cereali, spezie che popolano le nostre tavole (o dovrebbero farlo).
Il punto è che la stiamo perdendo.
Nel corso del ‘900 abbiamo smesso di coltivare circa il 75% delle varietà agricole esistenti, favorendo monoculture e varietà “commerciali”, più facili da standardizzare ma molto meno nutrienti e meno adattabili ai cambiamenti climatici.
Una biodiversità povera significa un’agricoltura più fragile, un cibo meno ricco e meno saporito, un ecosistema più vulnerabile.
E se ti dicessimo che anche la tua spesa settimanale può diventare un piccolo gesto rivoluzionario?
Scegliere prodotti locali, stagionali e, quando possibile, varietà antiche che rischiano di scomparire, può contribuire a proteggere la biodiversità.
Un modo semplice per mangiare meglio, sostenere i produttori e fare la nostra parte per il futuro del pianeta.
Il carrello che fa bene al pianeta (e alla tua famiglia)
Scegliere prodotti locali, di stagione e varietà meno comuni non è solo una scelta sostenibile: è anche un ritorno a un’intelligenza alimentare che ci apparteneva da secoli.
Per migliaia di anni, gli esseri umani hanno mangiato ciò che cresceva nei dintorni, nel momento giusto dell’anno.
Oggi, invece, possiamo trovare pomodori a gennaio e fragole a dicembre. Comodo? Sì. Salutare? Non proprio.
Questa abbondanza artificiale ha un costo invisibile: trasporti su lunghissime distanze, sprechi, colture intensive e, a lungo andare, un impatto negativo anche sul nostro corpo.
Secondo la medicina tradizionale cinese – e il buon senso contadino – il nostro organismo è profondamente connesso all’ambiente che ci circonda.
Mangiare secondo stagione ci aiuta ad allinearci con i ritmi naturali, mentre consumare cibi estivi in pieno inverno (come frutta tropicale o insalate crude) può creare squilibri: digestione rallentata, gonfiore, mani fredde, spossatezza.
Il nostro corpo è programmato per adattarsi: in inverno ha bisogno di cibi caldi e nutrienti che lo aiutino a immagazzinare energia (non a caso ingrassiamo più facilmente), mentre in estate ama la leggerezza e la freschezza di insalate, frutta succosa e pesce.
Mangiare cibi che non crescono nel nostro clima o nella stagione giusta confonde questi segnali interni. È un po’ come dire al nostro corpo che è estate quando fuori ci sono 3 gradi e la neve sul tetto.
E poi c’è il gusto: un frutto maturato al sole a pochi chilometri da casa non avrà mai lo stesso sapore di uno raccolto acerbo e spedito dall’altra parte del mondo.
Mangiare di stagione non solo fa bene, ma è anche infinitamente più buono.
Vuoi sapere cosa cresce dalle tue parti? Fai una passeggiata al mercato contadino o cerca un GAS nella tua zona.
È il modo più semplice per sapere cosa è davvero di stagione. E per tornare a scegliere con la pancia, sì, ma anche con la testa.
Al mercato, scegli con curiosità
La biodiversità comincia nel nostro carrello. E una delle cose più semplici che possiamo fare per proteggerla è scegliere varietà diverse da quelle che compriamo sempre.
Perché comprare sempre le solite zucchine lunghe quando esistono le tonde di Nizza (perfette da farcire)? E le cipolle di Tropea, le carote viola, le mele antiche con nomi poetici e sapori intensi?
A maggio la natura si scatena: è il mese di piselli, fave, asparagi, agretti, bietole, spinaci, carciofi, fragole, ciliegie, e delle prime albicocche.
Se sei fortunato, potresti anche scovare erbette spontanee come tarassaco, ortiche e cicoria selvatica.
Fai una prova: la prossima volta che vai al mercato, fatti guidare dalla varietà, dalla provenienza (meglio se locale), e dalla stagionalità.
Chiedi al contadino: “Questa dove cresce?”, “Da quanto la raccogli?” — e lasciati sorprendere da sapori che avevi dimenticato.
Ricette che raccontano la stagione
La primavera è un invito alla leggerezza, alla creatività, alla freschezza nel piatto. E se vogliamo valorizzare la biodiversità, dobbiamo iniziare da qui: cucinare quello che la terra ci offre ora.
Ecco qualche ricetta che profuma di Maggio (e che trovi già su Alimentipedia.it o arriveranno presto!):
Insalata tiepida di fave e pecorino – un classico intramontabile, magari con l’aggiunta di mentuccia fresca e pane tostato.
Frittata agli agretti e limone – buona calda o fredda, perfetta anche per un picnic.
Zuppetta primaverile di piselli e lattuga – leggera, delicata e pronta in 15 minuti.
Pasta con asparagi, limone e mandorle – una di quelle ricette che sembrano semplici ma conquistano al primo boccone.
Torta rustica con carciofi e ricotta – perfetta per un pranzo all’aperto o da portare in ufficio.
Crumble di fragole e rabarbaro – se riesci a trovare del rabarbaro fresco, non fartelo scappare.
Hai in frigo un ortaggio “strano” e non sai come cucinarlo? Scrivici: ti aiutiamo noi a valorizzarlo. E magari gli dedichiamo anche una ricetta nella prossima newsletter.
NOTIZIE DAL MONDO DI ALIMENTIPEDIA
Prima di salutarci, ecco qualche aggiornamento:
📋 Menù Zero Stress
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Saremo lì tra degustazioni, laboratori e incontri con produttori, per scoprire da vicino chi ogni giorno lavora per portare biodiversità e qualità sulle nostre tavole.
Se ci sei anche tu, scrivici o passa a salutarci: ci fa sempre piacere conoscere chi ci legge… magari davanti a un buon caffè!
📬 Hai già dato uno sguardo alle ultime ricette?
Ho la fortuna di vivere in Puglia e in questo periodo al mercato non sai davvero cosa scegliere, tanta è l'abbondante varietà di verdure e legumi.. sto facendo scorta di piselli e fave verdi da surgelare, perché a breve trasloco a Baden bei Wien dal mio compagno e lì la scena cambia.. la differenza sta nella varietà che offrono i grandi supermercati, molto più limitata e molto più.." estera" soprattutto Spagna:( però mi ha fatto sorridere quando ieri , arrivata qui, mi ha fatto trovare la spesa a modo suo e un cespo di Rabarbaro! Mai visto in cucina da mei, oggi lo proviamo.. comunque fa male il fatto della riduzione drastica della varietà.. è segni che si sta perdendo il senso del gusto e della natura in genere.. grazie per le ricette! Stefania da Bisceglie/Baden